- Ottieni link
- Altre app
- Ottieni link
- Altre app
LA SEDIA
Per fortuna ho un cielo che ascolta
ed un altro che aspetta
In questo angolo di notte lacustre oscurato
dai rumori dei passi
dai fantasmi degli avi
e dal canto d'amore dei gatti.
Porto i giorni di ogni mio padre
II loro destino nelle tasche
nel nome
e nel verbo
Semino impronte di uomo cresciuto e le lascio gelare
su croste di neve ammucchiata
Orme così poco profonde
di chi non ha figli tatuati sul corpo e nel ventre
o lingotti
o promesse
da porgere in cambio.
Grazie a Dio ho ancora una bocca che bacia
e un coltello nel pane
in questa bettola di stelle posticce incollate alla notte
In queste tazze di amplessi
di vino invecchiato
e di pasta e fagioli.
Ho tre chili di cuore e del sangue
da offrire
Ho una sedia di paglia intrecciata sulla quale mi siedo
ed un'altra gemella
(liberata al mio fianco)
per l'amico di un tempo venturo
per il tempo che ancora mi occorre
(tra un sorso di rosso speziato
e un coltello piantato
nel ventre del pane).
Poesia di Elio Delmonaco
da P.O.P. e P. (Onirica Edizioni 2012)
- Ottieni link
- Altre app
Commenti
Posta un commento